MANIFESTO

Manifesto per un nuovo ambientalismo: l’eco-umanesimo

Oggi più che mai di fronte a sfide sempre più complesse e intricate come quelle a cui assistiamo ogni giorno, di volta in volta più frequenti, occorre dare risposte all’altezza della scommessa che la cultura nella sua traduzione politica ha il dovere di offrire. Siamo consapevoli delle novità concettuali, metodologiche, valoriali e pratico-politiche di cui umilmente riteniamo di essere portatori. Platone diceva che il politico è il medico della società. Se la società è complessa, attraversata da grappoli di problemi, occorre compiere con serietà il processo di diagnosi, terapia, prognosi e verifica dei miglioramenti e guarigioni del corpo sociale e di alcune parti di esso. Noi ci atteniamo a questo modello e operiamo di conseguenza.

Un diverso approccio per una nuova era

Dal Prodotto interno lordo al Benessere interno lordo, una scommessa che coniuga difesa dell’ambiente, sviluppo sostenibile ed economia circolare, condizioni fondanti di una nuova cultura e pratica: l’Eco-Umanesimo

E’ in atto il processo di sostituzione del parametro, paradigma, valore, linea direttiva, criterio di valutazione del progresso delle società europee: Prodotto interno lordo con Benessere interno lordo. Una trasformazione innestata su una nuova visione integrata dove centrale non è più l’altra categoria chiave dello sviluppo sostenibile, intesa quasi esclusivamente come la ricomposizione equilibrata del rapporto fra dimensione economica generalmente intesa e l’ambiente genericamente inteso. Assumere come nuovo paradigma di riferimento il concetto del Benessere interno lordo, comporta una rimodulazione e ricomposizione della precedente formula dello sviluppo sostenibile. Attua l’inserimento a tutti gli effetti della dimensione etica, sociale, valoriale, esistenziale della concreta persona nel suo vivere, altrettanto concreto. Comporta ridare centralità alla persona, in carne ed ossa, inserita nell’ambiente di vita: intreccio della dimensione ambientale con quella storica, culturale-etica, comunitaria, valoriale. Una nuova sintesi, un nuovo insieme di elementi interagenti e interdipendenti fra loro da cui deriva una nuova cultura politica che può essere espressa dalla formula: Eco-umanesimo.

La centralità del nuovo modello, fondamenta per determinare il progresso di una società, è il risultato di una lunga gestazione, di elaborazioni, approfondimenti, incontri e confronti iniziati alla fine del secolo scorso. I principali protagonisti di questa profonda innovazione sono da identificare nell’OCSE, nella dichiarazione di Istanbul del 2007, nel documento delle Nazioni Unite e infine dalla commissione Stilingz del 2008, voluta dall’allora Presidente della Repubblica francese. Trovano la loro implicita presenza anche nei progetti dell’Unione Europea del Recovery Plan e Next Generation. Oggi più che mai occorre una nuova visione, una diversa progettazione del futuro di questo paese che non si smarrisca nel caos del quotidiano e nelle frammentazioni cieche, contraddittorie, ammuffite che caratterizzano l’attuale politica ambientale di cifra ambientalistico-centrica.

Solo se inseriremo queste novità nell’architettonica più ampia dell’Eco-Umanesimo, oltre ad essere portatori di una nuova cultura e politica ambientale, supereremo e ricomporremo legami e nessi empiricamente evidenti fra la questione ambientale e quella umana. Posto tale premessa, per dare sostanza e presenza ad un nuovo modello economico, acquista un’importanza fondamentale la dimensione del turismo sostenibile. In esso si ritrovano, si ricompongono, questioni ambientali e sviluppo sostenibile di matrice eco-umanistica. Si tratta di un’economia che non inquina, che risponde pienamente alla categoria del Benessere interno Lordo, che pone la questione della qualità ambientale, naturalistica e paesaggistica, strettamente connessa con quella della qualità della vita individuale e comunitaria. Un’innovativa visione che comporta il recupero e la valorizzazione delle molteplici storie italiane, delle tradizioni, dei beni immateriali, della trasformazione delle comunità residenti in comunità accoglienti. Grazie a questa innovazione culturale e politica troverà cittadinanza il concetto di italianità, che sostituisce quello storico di patriota e di nazione, inglobando quello del sovranismo, di natura più politica.

Ritornando al nostro presente, coerentemente con il nuovo sodalizio fra cultura ambientale e cultura umana, con la nostra storia e le nostre ideazioni, i tratti essenziali che caratterizzano gli -ambientalisti liberal- possono essere così esposti:

Noi siamo un laboratorio politico culturale di proposte che esprime un ambientalismo pragmatico, fondato sulle espressioni più avanzate e verificate delle applicazioni scientifiche. Un ambientalismo le cui radici sono fissate sul terreno della tradizione liberale e federalista che coniuga rispetto e valorizzazione dell’ambiente, della salute dei cittadini, con una concezione delle politiche ambientali come occasione di riduzione della spesa pubblica; che assume il criterio di una nuova produttività finalizzata a fare delle risorse ambientali un volano per la nascita di nuove imprese, di espansione di posti di lavoro, di crescita economica, conformemente ai dettami dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica. Siamo portatori di un ambientalismo che si caratterizza come parte integrante di una ricomposizione della dimensione ecologica con quella umana. Un’interazione contraddistinta da una nuova unità che si articola in un intreccio di relazioni fra gli elementi portanti del sistema ecologico e quelli del sistema umano. Una visione dove lo sviluppo sostenibile si estende dalla dimensione ecologica a quella economica, sociale ed esistenziale, incentrata sulla categoria chiave del Benessere Interno lordo. Una nuova sintesi che trova la sua traduzione più forte e significativa nell’economia del turismo sostenibile, dove l’ambiente diventa uno dei fattori chiave per il successo di questo modello ancora marginale, avente una diversa e portante economia valorizzante e non inquinante.

 

© Ambientalisti Liberal