Energia da idrogeno

Idrogeno? Bellissima proposta del Governo! Ma la disponibilità di Idrogeno sostenibile su grande scala non è dietro l’angolo.

L’Italia ha preparato il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e lo ha suddiviso per Missioni.

Una di queste Missioni è la M2 (Rivoluzione verde e Transizione ecologica), dove in particolare sono previste azioni principali per le Fonti di Energia rinnovabile, il potenziamento della capacità delle Reti elettriche con la loro affidabilità, sicurezza e flessibilità e il lancio della filiera Idrogeno sostenibile (zero-carbon) con il sostegno alla sua produzione e agli usi locali nell’Industria, nel Trasporto elettrico con creazione di Stazioni di ricarica e nelle applicazioni civili per fornitura di elettricità e calore/raffrescamento, dove serviranno comunque grandissime quantità di energia elettrica che al momento non sono disponibili nel nostro Paese.

Visto così sembrerebbe un ottimo proposito per il nostro Paese con interventi, investimenti e riforme per incrementare la penetrazione di Rinnovabili, tramite soluzioni decentralizzate, innovative ed offshore, e rafforzamento delle Reti (più smart e resilienti) per accomodare e sincronizzare le nuove risorse rinnovabili e di flessibilità decentralizzate e per de-carbonizzare gli usi finali in tutti gli altri settori, con mobilità più sostenibile e la decarbonizzazione di alcuni segmenti industriali (siderurgia, chimica, trasporto aereo) includendo l’avvio dell’adozione di soluzioni basate sull’Idrogeno in linea con la EU Hydrogen Strategy (EHS).

Tuttavia l’Idrogeno dovrà essere prodotto poiché non esiste libero in natura ma è combinato con altri elementi da cui bisognerà separarlo. La Tecnologia su cui si sta adesso puntando maggiormente è quella dell’elettrolisi dell’acqua attraverso l’energia elettrica (sostenibile) che però al momento non è abbastanza sufficiente per poter produrre una quantità di Idrogeno tale da soddisfare la sempre più crescente domanda.

A tal scopo si pone per il nostro Paese il problema della maggiore disponibilità dell’energia elettrica necessaria sia per i fabbisogni legati alla crescente mobilità elettrica e sia per la produzione dell’Idrogeno con l’elettrolisi dell’acqua.

Le soluzioni energetiche sostenibili per l’Italia, nel breve e medio periodo, sarebbero o il ricorso all’Energia nucleare con gli SMR (Small Modular Reactor) che sono piccoli Impianti nucleari da 70,8 MWe/modulo, con possibilità di poterli incrementare sullo stesso sito fino a 12 volte e per una Potenza complessiva di 850 MWe, oppure ricorrere ad una soluzione che somiglia molto a quella adottata dalla Germania che utilizza la loro grande produzione di elettricità attraverso il loro sistema energetico basato sull’Energia eolica distribuita nel Mare del Nord, dove sfruttano i venti costanti dell’Atlantico, e dalla cui energia elettrica produrranno grandi quantitativi di Idrogeno che verranno convogliati verso un Idrogenodotto (pipeline) che si diramerà in tutta Europa anche attraverso la rete del Gas naturale (Metano) già esistente.

La soluzione per l’Italia, ma anche per l’Europa del Centro e del Sud, sarebbe quella di produrre tali grandi quantità di Idrogeno nel territorio del Nord Africa, con Impianti solari termodinamici a concentrazione, e poi convogliarlo prima verso un Hub in Sicilia e poi verso tutta l’Italia e l’Europa attraverso Metanodotti esistenti ed utilizzabili pure con l’Idrogeno.

In tal caso tutta l’Europa sarebbe alimentata con l’Idrogeno sia da Nord che da Sud e potremmo finalmente avviare una politica della decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo europeo al 2050 sulla riduzione dei Gas serra: -50% rispetto ai valori del 1990.

Maggio, 2021
Giovanni Pino 

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