La scelta della UE di privilegiare il carburante sintetico e bocciare il bio-carburante è uno stupro alla neutralità tecnologica. Una scelta eminentemente politica che penalizza l’Italia, uno dei massimi produttori mondiali dell’ecologico bio-carburante. L’astensione del Ministro dell’Ambiente italiano evidenzia debolezza e mancanza di una politica ambientale da parte di questo governo. Questa maggioranza parlamentare e di governo deve avere il coraggio di decidere sulla produzione di energia elettrica e di idrogeno con il mini-nucleare di quarta generazione.
La scelta da parte della UE di privilegiare il carburante sintetico, di cui la Germania si è fatta massima promotrice, è uno stupro alla neutralità tecnologica. Una scelta per una tecnologia ancora sperimentale, la cui applicazione richiede la produzione di idrogeno con forte consumo di energia elettrica, dagli attuali costi improponibili e solo per utenti benestanti. L’Italia è una delle massimi produttori mondiali dell’ecologico bio-carburante che risponde ai requisiti richiesti per la riduzione del riscaldamento globale, oltre ai parametri per la scelta di una tecnologia che coniuga, salvaguardia dell’ambiente, già sperimentata, efficace, economica e, in questo caso, con la valorizzazione del comportamento tecnico ed industriale italiano. L’astensione del Ministro Picchetto Fratin nella decisione presa nel seno del Consiglio dei Ministri Europei non ha giustificazioni tecnico-scientifiche, economiche ne di tatticismo politico.
Silvano Vinceti già fondatore e primo coordinatore dei Verdi del sole che ride ha dichiarato ” Il Ministro dell’Ambiente italiano avrebbe dovuto esercitare il diritto di veto e votare contro. Si sarebbe trattato di una chiara presa di posizione di questo governo. In tale scelta della astensione emerge la debolezza e mancanza di una nuova politica ambientale da parte di questo governo. Questa maggioranza parlamentare e di governo deve avere il coraggio anche di decidere sulla produzione di energia e di idrogeno con il mini-nucleare di quarta generazione. Dovrebbe avere chiarezza e conoscenze tecniche che la scelta del tutto elettrico nel settore automobilistico e dei trasporti di merci via strada è utopico e impraticabile. Che il carburante strategico del futuro sarà l’idrogeno e non l’elettrico. Che solo con le centrali nucleari di ultima generazione , si potrà produrre idrogeno, con continuità, economicità e in quantità adeguate alle esigenze di questo paese..”
Ufficio stampa
dott. Michela Bratu
347/2370686